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...volevano mettere in scena "La Locandiera" di Goldoni
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Don Giovanni, da Molière ed altri
Il Don Giovanni di ieri e di oggi...
Sulla figura leggendaria di don Giovanni hanno scritto un'infinità di autori di diverse nazionalità: spagnoli, tedeschi, italiani, inglesi, russi. E se la storia è un po' sempre la stessa, i finali sono spesso diversi da un autore all'altro. Evidentemente ognuno ha fatto finire questo enigmatico personaggio in maniera diversa perché aveva dato un'interpretazione diversa al personaggio stesso. Chi era don Giovanni? E quali erano i suoi peccati? La leggenda narra di un nobile che aveva un difetto: si innamorava facilmente e facilmente si dimenticava della donna di cui si era innamorato. Il primo a scrivere di don Giovanni fu il drammaturgo spagnolo Tirso de Molina nell'opera "Il beffatore di Siviglia", attorno al 1630. Molière, nel 1665, lo trasforma in un elegante uomo di mondo, scettico, cinico, gaudente: della stessa stoffa dei personaggi delle sue altre commedie: persino fraterno al Tartufo in ipocrisia. Nella famosissima opera lirica, Mozart (su libretto di Lorenzo Da Ponte, 1787) ci presenta un don Giovanni peccatore e impenitente, privo di ogni morale, capace di sfidare la morte, che finisce all'inferno per mano del padre di donna Anna, come nella tradizione. Dopo di lui molti altri: il dissoluto veniva ogni volta punito per la sua empietà, seppur con atteggiamenti diversi da parte degli autori e dell'epoca in cui veniva rappresentato. Per alcuni don Giovanni trova nell'amore puro di una fanciulla la salvezza della sua anima peccatrice; altri lo vedono impassibile anche di fronte alla discesa di un angelo dal cielo, altri ancora capovolgono ironicamente la storia e don Giovanni diviene vittima delle donne. Ma oggi, nel mondo dei social network, come lo Immaginereste voi?
Don Giovanni
Siccome nel giorno d'oggi i Don Giovanni scarseggiano, abbiamo pensato noi di rianimarli percorrendo le tappe fondamentali della loro evoluzione, mettendo in scena non uno bensì quattro Don Giovanni. Siamo partiti dal Don Giovanni del 1860, interpretato da Morgana Mina. Nel 1910 troviamo suo nipote, il Cavalier Giovanni, interpretato da Ilaria Suli. 1960 ha come protagonista il Dottor Giovanni interpretato da Marta Vivalda e... siamo arrivati a quello che oggi, scherzosamente, viene definito Giò, interpretato da Alessandro Mancini. Sganarello, interpretato da Martina Bunino, ha un ruolo fondamentale. Lo incontriamo nei panni del servitore, del maggiordomo, dell'autista e del tato del protagonista.
Il nostro rubacuori, per dimostrare le sue doti, registra il nome delle sue vittime in un Catalogo, che sarà la salvezza e la sua rovina. Ma Don Giovanni non è stato così don, come si dice... Ha spezzato tanti cuori e ha fatto bagnare altrettanti fazzoletti. S'innamorava perdutamente di ogni donna: vecchia, giovane, di ogni rango e classe sociale, di ogni età e nazione. Era più forte di lui, strabordava d'amore. Il suo cuore (e non solo) prendeva fuoco facilmente, ma si spegneva con la stessa velocità. Oggi una, domani un'altra. Per lui sposarle era solo un passatempo, un capriccio, un favore che faceva loro. Ma cosa succede quando queste poverette si incontrano? Per quanto ancora il nostro gentleman potrà andare avanti senza essere punito? A questo ci pensa il Commendatore, padre di una delle fanciulle che si sono salvate dalle zanne del Don. Ma tutti e quattro i nostri Don Giovanni faranno la stessa fine? Anche nel giorno d'oggi i ragazzi che spezzano il cuore alle giovani innocenti vengono fulminati? O forse oggi ci sono altri modi per conquistare una donna? Stay tuned per scoprire che fine hanno fatto i Don Giovanni di una volta e cosa ne è rimasto, oggi, di loro.